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famiglie laziali

rieti e provincia

collezione di Veronica Colaiuda storia della famigliastoria della famiglia

Vi presento in breve la storia della mia famiglia.
I miei nonni paterni sono Gabriele Colaiuda ed Enza di Marzio. Entrambi sono di origine abruzzese. Nonno Gabriele è nato a Tornimparte e nonna Enza a Sassa, due paesi della provincia de L' Aquila. Anche i rispettivi genitori e i loro avi sono sicuramente originari di questi; ne è riprova il fatto che i loro cognomi sono ancora oggi comunissimi in essi. Il padre di nonno Gabrielle si chiamava Enrico, come mio padre, ed era falegname. Partì molto giovane in guerra, in Etiopia, e non fece ritorno.
Lasciò la moglie, Maria Maddalena, e quattro figli piccoli, il secondo dei quali è mio nonno che ha soltanto un vago ricordo. Nell'album di famiglia è conservata solo una foto di questo mio bisnonno la cui somiglianza con mio padre è sorprendente. Dopo la morte del mio bisnonno Enrico, la moglie si trovò in grande difficoltà: nonno Gabriele ricorda spesso la durezza della sua infanzia da orfano. Dovette abbandonare presto la scuola, un lusso che non poteva permettersi, e iniziò a lavorare prima come boscaiolo al seguito di alcuni suoi zii e poi, quando fu un po' più grande, emigrò in Francia dove lavorò per alcuni anni, nei pressi di Lione in una coltivazione di lavanda. Furono anni molto difficili, ma grazie al duro lavoro e alla parsimonia della madre, mio nonno riuscì finalmente a tornare e ad acquistare una casa con del terreno, a Contigliano vicino Rieti. A Rieti si era infatti intanto trasferito un fratello del mio bisnonno Enrico che lavorava come guardia carceraria. Nel 1961 nonno Gabriele sposò nonna Enza che quindi lasciò definitavamente l'Abruzzo. Quella casa, un antico casale, comprata con tanta fatica, ma con altrettanta soddisfazione da mio nonno, è la casa in cui oggi vive la mia famiglia. Poco dopo il matrimonio e la nascita di mio padre nel 1964, nonno Gabriele iniziò a lavorare come controllore presso l'azienda di trasporti regionali Acotral e da allora la sua vita è stata molto più tranquilla. Oggi è un sereno pensionato che si dedica alla cura del nostro giardino.
I genitori di nonna Enza erano Eligio Di Marzio e Gemma Di Gianvincenzo. Sono morti in età molto avanzata quando io ero ancora piccola per cui ne conservo un vago ricordo. Il bisnonno Eligio aveva un'impresa edile, lavoro in cui lo hanno seguito due dei suoi cinque figli maschi. La bisnonna Gemma era, come racconta mio padre che da bambino trascorreva nella casa dei nonni buona parte delle sue vacanze estive, una donna piccola e taciturna, con gli occhi azzurri e dall'aspetto tanto fragile quanto invece era forte nel temperamento ed infaticabile nel lavoro dei campi.
I miei nonni materni sono Fulvio Perotti e Renata Angeloni. Nonno Fulvio è originario di Sant'Elia un paesino in montagna del comune di Rieti, mentre nonna Renata è nata a Contigliano, dove noi abitiamo. Nonno Fulvio è il secondo di sette figli mentre nonna Renata ha solo una sorella. I genitori di nonno Fulvio, Elia Perotti e Giovanna Grassi, originari entrambi di Sant'Elia, sono morti prima che io nascessi. Il mio bisnonno Elia aveva un'azienda agricola. Ha combattuto nella seconda guerra mondiale e per ben sette anni è stato prigioniero in Russia. In quegli anni mio nonno con i suoi fratelli è stato cresciuto dai nonni paterni, di cui ha un vivido ricordo. Parla così spesso del suo fratello Antonio, mio trisavolo, un omone grosso con due baffi enormi che, nonostante io non abbia mai visto neppure una sua foto, ho l'impressione di averlo conosciuto.
I gentori di nonna Renata erano Francesco Angeloni e Teresa Fusacchia, entrambi originari di Rieti. La mia bisnonna Teresa è morta molto giovane, quando mia nonna Renata aveva la mia età.
Nonna Renata ne parla spesso ed ogni volta con le lacrime agli occhi. Nonostante il padre le sia stato sempre molto vicino e nonostante la presenza amorevole della sua nonna materna, Palmira morta alla veneranda età di centouno anni, nonna Renata ogni volta, ribadisce che crescere senza la madre è stato per lei un dolore ancora oggi insuperato. Conserva ancora molti dei suoi vestiti. Il mio bisnonno Francesco era un ferroviere; è morto nel 1973, dopo una lunga malatti. Mia madre lo ricorda benissimo poichè viveva nella sua famiglia, e me ne parla spesso. Mi racconta dei giochi che inventava per lei, di quando le ha insegnato ad andare in bicicletta, di quando la conduceva a passeggio, delle storie che le raccontava. Infine veniamo ad oggi. Mio padre, Enricol, è un informatico e mia madre, Maria Teresa Perotti, è un'insegnante di matematica. Si sono conosciuti sui banchi della scuola media e, dopo un lunghissimo fidanzamento, si sono sposati nel 1991, nel 1993 sono nata io e l'anno successivo è nata mia sorella Beatrice.
La mia non è una famiglia che vanta illustri e storiche origini; i miei avi sono stati gente molto comune. Lo svolgimento di questo lavoro di ricerca, sia delle fotografie che delle informazioni relative ad esse o ad episodi particolari che via via sono emersi dal colloquio con i miei nonni, mi ha dato però l'opportunità di riflettere sul fatto che la gente comune, certamente non ha fatto in prima persona la Storia, né mai la farà, ma in ogni caso, anche nel più remoto paesino di provincia, l'ha vissuta. Commentando le foto che ho raccolto, parlando dei miei nonni sono venuta a conoscenza di fatti e di episodi di cui non avevamo mai avuto occasione di parlare.
Il mio bisnonno morto in guerra, in Africa, le difficoltà enormi che la moglie giovanissima. lasciata con quattro figli piccoli si è trovata ad affrontare, l'altro bisnonno rimasto prigioniero in Russia, le atrocità dell'occupazione tedesca che mio nonno mi ha raccontato attraverso i suoi occhi di bambino, le grandi speranze dei primi anno Sessanta vissuti dai miei giovani nonni, la prima automobile, la prima televisione: sono tutti fatti di una cronaca familiare che si innesta nel vasto ordito della Storia, quella Storia che, spesso inconsapevolmente, coinvolge e spesso travolge la vita di tutti.
Reperire le foto, non è stato stato molto semplice, pochè molte di quelle relative agli anni più lontani sono conservate dai miei numerosi prozii, la maggior parte dei quali non vive a Rieti. Ho potuto attingere quindi quasi esclusivamente dagli album di famiglia in possesso dei miei nonni e che io non avevo mai avuto occasione di vedere. Entrambe le mie nonne conservano queste foto molto gelosamente e, constatando con quanto entusiasmo hanno avuto il piacere di mostrarmele e quanto tempo hanno dedicato a ricordare particolari e circostanze relativi a ciascuna di esse, ho riflettuto sul fatto che, ognuna di quelle foto è un ricordo, un attimo di vita fissato per sempre con attenzione, in una circostanza particolare, per noi che abbiamo oggi costantemente a disposizione sofisticati apparecchi fotografici digitali, una foto è solo un'immagine. Può essere ritoccata, copiata, archiviata, cancellata. Ha la fuggevolezza di un attivo, il peso solo di qualche bit.
Veronica Colaiuda
          
Eligio Di Marzio in posa sulla moto
1936Eligio Di Marzio in posa sulla moto

Eligio Di Marzio è in posa sulla sua motocicletta, su una strada di campagna che conduce al paese di Sassa. Il giovane, con le mani sul manubrio, indossa pantaloni, camicia e giacca e sulla testa ha un cappello scuro. Sullo sfondo, in lontananza, un paesaggio collinare con alcuni alberi e poche case

le altre foto della collezione di Veronica Colaiuda

  • 1936 Eligio Di Marzio in posa sulla moto
  • 1940 ca. Eligio Di Marzio durante la realizzazione di un aratro in legno
  • 1946 Gabriele Colaiuda con alcuni parenti al luna park
  • 1953 Ricordo del servizio militare di Gabriele Colaiuda
  • Inverno 1955 Gabriele Colaiuda spala la neve con alcuni amici
  • 1951 I fratelli Di Marzio alla festa patronale di Sassa con gli amici
  • lug. 1961 Enza Di Marzio in posa con l'automobile
  • estate 1959 Ricordo di fidanzamento di Renata Angeloni e Fulvio Perotti
  • 1960 Fulvio Perotti suona la chitarra con un amico
  • apr. 1961 Renata Angelini in posa
  • primavera 1962 Fulvio Perotta in gita a Frascati
  • lug. 1971 Enza di Marzio ed Enrico Colaiuda in vacanza