Famiglia paterna: Loreta Modesti e Lorenzo Bruni (provenienti entrambi da Cottanello), si stabilirono, in seguito al matrimonio nel 1951, a Cottanello nella zona "Colle della Fonte", una frazione a pochi km dal paese. Il lavoro principale della famiglia era rappresentato dall'agricoltura, anche se Loreta Modesti, in giovane età, aveva lavorato come commessa, la passione per l'attività agricola veniva tramandata anche ai quattro figli così come al figlio Nicolino. La famiglia è sempre stata molto legata alle foto, a tal punto che aveva il piacere di immortalare qualsiasi avvenimento della vita. Importante o meno che fosse, ma con la consapevolezza che negli anni futuri si potesse ricordare di come si viveva "un tempo", è proprio da questa importanza attribuitale che la famiglia considera le foto strumenti semplici ed efficaci per rivivere le emozioni passate, riassaporando sensazioni che da allora ad oggi non si sono mai spente.
Famiglia materna: Antonia Nobile e Zelindo Ciogli (provenienti entrambi da Cantalice) si stabilirono in seguito al matirmonio, nel 1949, a Cantalice in via Salotto, in località "Ferrasi", cambiarono la loro residenza alla nascita dei primi due figli ( Rossella e Sergio), spostandosi in un'abitazione adiacente alla torre di Cantalice, ma in seguito alla nascita del terzo figlio (Cristina), si stabilirono definitivamente in via del Castello. Nei primi anni di vita coniugale, Zelindo lavorava sia come carpentiere sia come proprietario di un nolo sci a Terminillo, seguito dalla moglie Antonia che ricopriva il ruolo di cuoca nel ristorante "Amoroso" del medesimo paese. Terminata la propria attività intorno a 40 anni, si dedicò al commercio di stoffa, lavoro che lo ha accompagnato fino a tarda età. La famiglia, nonostante i numerosi eventi che hanno caratterizzato la sua esistenza non è stata molto legata alla fotografia, naturalmente questo non è dipeso da un'intolleranza della famiglia verso la fotografia, bensì dai molti anni di lavoro e sacrifici che, anche se inconsapevolmente hanno indotto a trascurare quello che sarebbe dovuto essere un piacevole ed eterno ricordo.
Enrico Bruni