Le notizie che mi sono pervenute riguardo agli antenati della mia famiglia sono quelle che mi sono state raccontate dai miei genitori: i miei nonni, infatti, sono venuti a mancare quando ero ancora molto piccola.
La mia mamma mi racconta che il mio bisnonno materno era figlio unico ed era nato a Roma dove risiedevano i genitori, proprietari di una polleria.
Appena terminata la scuola elementare i suoi genitori si trasferirono a Cesaventre dove avevano ereditato dei terreni, e si dedicarono all'agricoltura; mio nonno continuò tale attività. Il bisnonno Eugenio si sposò poi con una ragazza dello stesso paese, Maria, ed ebbero cinque figli, tra cui la mia nonna materna Ida.
Mia madre mi ha raccontato inoltre che il suo papà, nonno Vito, non ha avuto neanche la fortuna di conoscere suo padre, morto tre mesi prima che lui nascesse: per tale motivo a mio nonno è stato dato lo stesso nome del padre, Vito appunto; mentre sua madre si chiamava Ida e, ironia della sorte, nonno Vito si è sposato con una donna (mia nonna) che si chiamava anch'essa Ida!
Nonno Vito e nonna Ida hanno avuto tre figli: la mia mamma è la più giovane dei tre arrivata in modo inaspettato a distanza di tredici anni rispettivamente di suo fratello, zio Romeo, e sua sorella, zia Adriana.
Mio padre, invece, mi racconta che i genitori del suo papà vivevano a Moletano; mio nono però da piccolo viveva non con i genitori ma con i nonni materni a Pinaco e li aiutava a lavorare i campi; forse per questo raccontava sempre di non avere un buon ricordo del nonno, persona severe e autoritaria; anche la gente del paese ricorda ancora oggi questa persona per il suo carattere particolarmente rigido e rissoso.
In seguito, mio nonno lasciò i suoi nonni per fare il servizio di leva; al ritorno si fidanzò con mia nonna Giuseppina che abitava nello stesso paese ed era molto nota per la sua abilità nel ballo del saltarello, grazie al quale aveva vinto anche molte coppe.
Dal matrimonio di nonno Pietro e nonna Giuseppina sono nati quattro figli, tra cui mio padre Agostino, che porta il nome del suo nonno paterno. Mio padre ha cominciato a lavorare come apprendista meccanico all'età di 14 anni; a venti anni è partito per lavorare in Libia dove è rimasto per sei anni; al ritorno ha conosciuto mia madre: dal loro matrimonio sono nate due "stelle", io e mia sorella Morena, io sono la più piccola.
Martina Ciancaglioni