Sono un ragazzo di 13 anni e abito a Montalto di Castro (VT). Mi piace giocare tantissimo a calcio, stare in compagnia degli amici e divertirmi. Non ho nessun progetto ideato, perché penso che la vita vada vissuta giorno per giorno. La mia vita ideale però già l'ho pensata: essere sposato con una bellissima donna, avere due o un figlio/a e avere un lavoro che mi soddisfa (sperando di diventare un calciatore).
Sono capitato in una famiglia benestante, e sono molto contento dei miei genitori. Loro sono tutti e due della Campania, si sono conosciuti quando mio padre faceva il muratore vicino casa di mia mamma. Da quel giorno si sono frequentati, ed ora sono sposati da ben 19 anni. Mio padre fa il carabiniere e mia madre invece non lavora. I genitori mia madre non li ha più, sua madre è morta quando era ragazza e mio nonno è morto il 6 dicembre 2006. Mio padre invece i genitori li ha ancora tutti e due, però il problema è che non li vediamo mai.
In Campania io ho quasi tutti: i miei zii materni Roberto e Antonio, e i miei cugini materni Lorenzo, Pino e Fabrizio, poi ho, inoltre, altre zie di mia madre e fratelli e sorelle dei miei nonni. Poi c'è uno zio paterno, quello più vicino a me, vive a Roma con una ragazza di nome Daniela che un giorno, forse, diventerà mia zia. Altre due zie e cugini paterni si trovano in Lombardia: zia Paola e zia Maddalena. Hanno anche dei figli, cioè miei cugini. Il primo è Matteo che ha 11 anni e poi suo fratello Gabriele che ne ha 10. L'altra zia ha invece tre figli, la più grande Assuntina, che vive con un ragazzo a Varese, la seconda Serena che va a scuola e il terzo Vincenzo, anche lui va ancora a scuola perché ha 15 anni. La mia famiglia non ha particolari aspetti, però ha un grandissimo avvenimento negativo, che sarebbe la morte di mio fratello maggiore morto a 16 anni il 22 aprile 2006. Era malato già da 2 anni, ha fatto anche un trapianto di midollo osseo da me, però è servito solo a dargli un anno di vita in più, ma alla fine non ce l'ha fatta. E' stata un avvenimento che mi ha procurato così tanto dolore che sono cresciuto molto in fretta. I primi tempi si piangeva, ma sembrava che non fosse vero e speravo di risvegliarmi da un sogno. Invece con il tempo si inizia a sentire la mancanza, si prova tantissimo dolore e si capisce che tutto è reale
Marco Tagliatela