Linea paterna:
a)
Pampinella Rosario (trisnonno paterno) per motivi lavorativi andava e veniva dall'America e quando stava qui passava il tempo lavorando in uno stabilimento edilizio, mentre Testa emilia (trisnonna) era casalinga; conosco ben poco di lei perchè morì molto giovane. Pampinella Alessandro (bisnonno paterno) fu il primo ad aprire un ufficio di collocamento a Scauri (LT), poi divenne sindacalista e nel tempo libero aiutava la famiglia a lavorare la terra. Rubini Giovanni (trisnonno) era uno "spacca pietre": rompeva le pietre lungo il suo cammino fino a formare la strada, mentre Camerota Antonia (trisnonna) era una casalinga e lavorava la terra. Rubino Angela (bisnonna) aiutava i genitori nella lavorazione della terra; ella visse la guerra del 1915-1918 oltre a quella del 1944, quando sfollarono a Maratea. Da Pimpinella Alsessandro e Rubino Angela nacque Pimpinella Emilia (nonna paterna) la quale è una casalinga e crebbe nella guerra del 1944 e, cacciati prima dai tedeschi e poi dagli inglesi, sfollarono da tremensuoli (LT) e si rifugiarono a Maratea (PZ); qui Pampinella Alessandro (bisnonno) era il capo profughi. Dopo un anno ritornarono a piedi ed arrivarono a Sessa Aurunca (CE), dopodichè raggiunsero Tremensuoli in treno [Minturno - LT].
b)
dall'altro ramo genealogico c'è Grella Erasmo (trisnonno), il quale era un ferroviere a Cascano (CE) e Iodice Concetta (trisnonna) che era casalinga. Grella Amelia (bisnonna) creava scope, ceste, borse con la "stramma" (una pianta con foglie resistenti e allungate che crescono sui monti [nome scientifico: Ampelodesma]. Matano Paolo (trisnonno) era un sarto e un barbiere e Gocchi Alfonsa (trisnonna), nonostante provenisse da una famiglia nobile, era casalinga; il figlio, Matano Giuseppe (bisnonna), era un bravo calzolaio, inoltre era il più bravo che c'era nel paese di Cascano (CE). Dal matrimonio di Matano Giuseppe e Grella Amelia nacque Matano Paolo (nonno) il quale prima aiutò il padre nell'arte di calzolaio, dopodichè fece il muratore e come hobby aveva la passione di cantare alle feste in paese; ma le persone lo chiamavano anche per cantare nelle loro case per onorare qualche occasione particolare e così conobbe Pampinella emilia (nonna) e si sposarono. Nacquero sei figli tra cui papà (Matano Alessandro), il quale è un piccolo imprenditore edile, ma prima di questo lavoro faceva il bagnino e poi intraprese la vita militare.
Linea materna:
c)
Dei miei trisnonni materni non ho neanche un ricordo, di alcuni neanche i nomi, perchè morirono quasi tutti giovani e poi perchè i loro ricordi non vennero tramandati alle altre generazioni. Vinci Luigi (bisnonno materno) aveva una scuderia a Rambiolo (Calabria) e usava i cavalli non solo per passeggiare ma anche per piccoli trasporti. Il cavallo preferito del mio bisnonno era tutto nero e si chiamava Mario; De Vita Elisabbetta (bisnonna) era una piccola commerciante, vendeva noccioline e arachidi al mercato del paese (Rombiolo) e anche nei paesi vicini. Dal loro matrimonio nacque Vinci Teresa (nonna materna), la quale gestiva una piccola locanda, dove vendeva il vino, che le era stata ceduta dalla madre (De Vita Elisabetta) e dalla zia (De Vita Francesca); mentre Vinci Pasqualino (prozio) aiutava la madre.
d)
Dal'altro ramo genealogico c'è Magnisi Paolo (bisnonno) il quale era un falegname di Messina; egli però morì molto giovane a causa di una malattia, mentre Boncaldo Concetta (bisnonna) lavorava in un ospedale di Messina ma, dopo un tragico evento, lasciò questo lavoro e divenne una bravissima sarta e lavorava in casa. Lei visse il terremoto a Messina (1915 circa [1917] ), dove le strade erano tutte bruciate a causa del'eruzione dell'Etna, e quando finì il terrore, ogni tanto si vedeva una persona camminare sulle strade ormai distrutte dalla lava, che piangeva. Ella proveniva da una famiglia nobile e benestante, e quindi aveva la possibilità di fare tanti viaggi. Dopo il matrimonio di Magnisi Paolo e Boncaldo Concetta nacque Magnisi Giovanni (nonno) che all'età di sei anni venne chiuso in collegio a Catania, mentre la sorella Magnisi Grazia (prozia)a Palermo, perchè la bisnonna (Bonclado Concetta) lavorava e nel frattempo accudiva il marito (Magnisi Paolo) che era malato. A diciotto anni nonno uscì dal collegio dove imparò l'arte di lavorare il legno così divenne falegname. Infatti costruì una giostra a Messina per i figli avuti da Vinci Teresa (nonna). Nonna ebbe nove figli tra cui Magnisi Pasqualina (mamma). Quando nacquero tutti e nove, dalla Calabria si trasferirono0 a Scauri (LT) dove nonno lavorò come panettiere e mia nonna casalinga. Mamma iniziò a lavorare all'età di undici anni, praticando una varietà di mestieri, fino ad arrivare a oggi; ora è una casalinga e una madre di tre figli, tra cui io: Matano Daniela.
Daniela Matano