Mia madre, Atacide Trinchetti, nasce ad Alessandria D'Egitto il 18/05/1959 da Giuseppe Trinchetti e Attardi Rosa. Mio nonno materno aveva 33 anni in più di mia nonna. Mia madre nasce quando lui aveva 71 anni e mia nonna 38.
Mio zio, Romolo Trinchetti, fratello di mia madre, nasce nel 1948 ad Alessandria D'Egitto.
Mio nonno era disegnatore e montatore meccanico. Ha lavorato in Siria ed Egitto. Era sempre allegro e divertente. La mia nonna materna, Attardi Rosa, voleva farsi suora nonostante avesse molti corteggiatori. Frequentava la parrocchia Santa Caterina in Egitto e un giorno ha conosciuto mio nonno mentre allestiva un presepe all'interno della chiesa. Il matrimonio tra i miei nonni non era gradito dal padre di mia nonna, in quanto il marito era più grande di lui. Con la nascita del primo figlio, Romolo Trinchetti, tutto si è appianato. Mia nonna insegnava il catechismo e aveva studiato le scuole professionali femminili e si dilettava a cucire per la famiglia. I genitori di mia nonna sono: Attardi Francesco, nato a Tunisi perchè i genitori di mia nonna si erano trasferiti dalla Sicilia per lavoro a Tunisi. Era un falegname e durante la Prima Guerra Mondiale fu ferito gravemente e fu rimpatriato in Sicilia.
Si racconta che mentre lo curavano nell'ospedale, nell'incoscienza diceva che se fosse riuscito a sopravvivere avrebbe sposato un'orfana e così è stato. Sposò Rosaria D'Amico che aveva solo 15 anni. Dalla Sicilia dopo il matrimonio si trasferirono in Egitto dove durante la Seconda Guerra Mondiale il mio bisnonno e anche mio nonno, Trinchetti Giuseppe, furono fatti prigionieri per cinque anni. La mia bisnonna materna, Rosaria D'amico era casalinga e aveva una ricevitoria del lotto. Nel 1961 con la caduta del re Faruc, tutti gli europei compresi i miei nonni e bisnonni dovettero abbandonare l'Egitto per non diventare sudditi Egiziani e anche perchè la vita iniziava a diventare pericolosa in Egitto. Trasferiti in Italia come profughi nell'Aprile 1961 si recarono al campo profughi di Altamura e mio nonno si ammalò e fu allettato per cinque anni. Dal campo di Altamura, dopo qualche anno furono trasferiti al campo di Laterina per nove mesi, per poi recarsi al campo delle Fraschette ad Alatri dove mia madre è stat otto anni in collegio e quando frequentò il liceo artistico a Frosinone conobbe mio padre ad una festa e dopo sei anni si sposarono nel 1980.
Mio padre nasce ad Alatri il 19/09/1957, finite le scuole medie ha seguito il padre nel lavoro di inbianchino e all'età di 20 anni è entrato in fabbrica a Cassino alla Fiat per circa quattro anni e poi è tornato a lavorare come imbianchino. Il suo grande hobby è giocare a calcio e tutt'ora allena una squadra di calcetto di serie C.
Nace da Minnucci Rina nata il 22/08/1928 e Gino Bianchini, 17/08/1929. Mia nonna era la seconda di dieci figli, in seguito alla poliomelite è rimasta invalida ad una gamba e nel corso degli anni ha subito diversi interventi chirurgici per poter camminare con un tutore. Ha lavorato diversi anni facendo la sarta. Da ragazza ad Alatri, ha conosciuto Gino Bianchini e dopo breve tempo si sono sposati.
Mio nonno, Gino Bianchini, da giovane faceva incontri di Boxe per arrotondare lo stipendio e per passione, ma il suo vero lavoro era l'imbianchino. Un altro suo hobby era cantare, infatti si dilettava con gli amici nelle feste, era una persona molto socievole e amica di tutti.
Dal matrimonio dei miei nonnni sono nati cinque figli, di cui la prima e unica femmina è morta poche ore dopo la nascita. In seguito sono nati Fedele, Massimo, mio padre e Giuseppe.
Pietrina Colella, madre di mia nonna materna, si occupava della casa in quanto accudiva i suoi dieci figli. Da ricordo di mio padre, nonna Pietrina amava riunire la famiglia con grandi tavolate soprattutto nelle feste comandate, per stare tutti insieme. Il marito Gaspare Minnucci lavorava di giorno facendo il carpentiere, la sera facendo il calzolaio e dopo cena andava con gli amici in una cantina a bere del vino.
Cristina Bianchini