LA STORIA DELLA MIA FAMIGLIA
Ripercorrendo la genealogia materna
La mia bisnonna materna Lorenza Rapone (1918-2005) ha sempre abitato a Sezze con i suoi genitori fino a quando ha conosciuto il mio bisnonno Guido Carchitto (1914-1977). Infatti, dopo il matrimonio i miei bisnonni materni si sono trasferiti nell'agro pontino perchè Mussolini ha assegnato loro un podere in via migliara 50. I miei bisnonni hanno avuto sei figli, di cui due sono morti; fra i quattro figli che sono rimasti c'è mia nonna Vincenza Carchitto nata nel 1946.
La nonna Vincenza, da giovane, ha conosciuto il nonno Valerio Tonello nato nel 1946 da Fortunato e Sirie Guidi.
La bisnonna Sirie è nata nel 1923 a Mesola in provincia di Ferrara; il bisnonno Fortunatoè nato nel 1920 a San Paolo di Piave in provincia di Treviso. I bisnonni si sono conosciuti nell'agro pontino nel podere nella via migliara 50 e poco tempo dopo si sono sposati. Poi, il bisnonno Fortunato è dovuto partire per la guerra ed ha lasciato la moglie e il primo figlio da soli. A quei tempi non c'era niente da mangiare e la bisnonna Sirie cucinava il radicchio e i fagioli tutti i giorni: erano i prodotti del loro orto: Dopo sei anni il bisnonno Fortunato è tornato sano e salvo dalla guerra e subito la famiglia ha iniziato ad allargarsi: i bisnonni hanno avuto altri quattro figli e sono vissuti contenti per circa quindici anni, quando un brutto giorno il nonno Fortunato tornando dal lavoro ha avuto un incidente ed è morto.
La bisnonna Sirie è rimasta vedova e mio nonno Valerio, essendo il figlio più grande, ha dovuto aiutarla a portare avanti la famiglia, che nel frattempo si era trasferita in un altro podere in via migliara 45 e 1/2. In quel podere il nonno Valerio e la nonna Vincenza hanno vissuto e là è nata nel 1965 mia madre Marina.
Ripercorrendo la genealogia paterna
La mia bisnonna paterna Rosina Marinelli è nata nel 1910 a Lagosanto in provincia di Ferrara. Là ha abitato in una casa situata davanti al municipio e a scuola è andata poche volte, giusto il tempo necessario per imparare a leggere e a scrivere. Dopo poco tempo il padre Luigi è morto e la madre Filidea Guglietti si è ritrovata da sola con ben nove figli da sfamare.
All'età di vent'anni, Rosina ha sposato il nonno Gibeardo Tolloli (1905-1989) che l'ha portata a vivere nella sua casa insieme alla sua numerosa famiglia.
La bisnonna Rosina ricorda che cucinava tanta polenta per gli uomini che tornavano affamati dal lavoro nei campi. Purtroppo, però, sul podere gravava un'ipoteca e poichè la famiglia Telloli non riusciva a pagarla, la banca gli ha preso tutto ciò che possedeva. Da mangiare ce n'era sempre di meno e così la famiglia ha deciso di trasferirsi nell'agro pontino per migliorare le proprie condizioni di vita. Arrivati in agro pontino, la bisnonna racconta che è stata presa dallo sconforto perchè vedeva acqua e fango dappertutto: non c'era una chiesa e neanche un municipio, infatti la nascita del suo primo figlio Vincenzo è stata registrata a Sezze. Con il passare del tempo le cose miglioravano ma il mangiare era sempre poco, perchè una parte del grano che si raccoglieva doveva essere consegnato al fattore per pagare il podere in cui vivevano: era il podere n.1281 situato in via migliara 46.
Quando al situazione era diventata troppo difficile, il nonno Gibeardo ha deciso di emigrare con tutta la famiglia in Brasile alla ricerca di fortuna. La bisnonna ricorda che là abitavano in una casa mezza rotta e che c'erano tanti animali, anche pericolosi e che per questo aveva paura. Tutti i giorni la bisnonna Rosina piangeva perchè voleva ritornare in Italia. E dopo diverso tempo la famiglia Telloli è tornata in Italia nel podere 1281, dove tutt'ora la bisnonna Rosina vive, mentre il bisnonno Gibeardo è morto nel 1989.
Dai bisnonni Gibeardo e Rosina sono nati diversi figli: Maria (1928); mio nonno Vincenzo (1931), il primo figlio maschio; Ulisse (1935) e Domenico (1946).
il nonno Vincenzo ha sposato Vittoria Forzati, i cui genitori sono venuti dall'Italia in agro pontino al tempo della bonifica.
La nonna Vittoria è nata nel 1935 da Romualdo (1908-1944) e Giuseppina Borgatti.
La mia bisnonna Giuseppina è nata a Mesola in provincia di Ferrara, una cittadina il cui nome deriva dal latino "mensola" che significa "piccola mensa". Sua madre è morta soffocata quando lei aveva quindi anni. Così la bisnonna Giuseppina ha dovuto da subito diventare una donnina: si occupava della casa e cucinava per i fratelli e per il padre. Poi, a causa di una malattia ad un occhio è stata costretta ad andare a Bologna, dove è stata ospitata da uno zio. Erano stati consultati diversi medici, ma nessuno di essi era in grado di curarla. poi, dei parenti l'hanno portata da una dottoressa che abitava in una villa con un grande orto dove c'erano tante lumache. La dottoressa ha dato alla bisnonna un barattolo pieno di lumache dicendole che doveva appoggiare le lumache sull'occhio malato ogni sera prima di andare a dormire. Così facendo la bisnonna è riuscita, con rimedi naturali, a curare la sua malattia all'occhio.
La bisnonna Giuseppina poi ha conosciuto Romualdo e si sono sposati: la prima figlia è arrivata presto ed è stata chiamata Dorina.
Le condizioni di vita a mesola erano difficili e gli sposi decidono di trasferirsi nell'agro pontino.
Una volta arrivati, la bisnonna Giuseppina racconta che si è trovata subito bene e ha imparato a lavorare nei campi. In quel tempo, il duce premiava le famiglie numerose e i genitori che decidevano di dare ai propri figli il suo nome o quello di uno dei suoi cari. Così il bisnonno Romualdo ha dato il nome di Bruno all'ultimo dei suoi figli e ha scritto una lettera al duce per informarlo, ma quest'ultimo non l'ha premiato affatto.
Anche il nome della nonna Vittoria è legato al costume di quell'epoca fascista: era un nome alla moda.
La nonna Vittoria ha conosciuto il nonno Vincenzo perchè abitavano in poderi poco distanti l'uno dall'altro. Si sono fidanzati molto giovani e si sono sposati presto perchè la nonna aspettava la sua prima figlia. Dopo sette anni di matrimonio, nel 1962, è nato mio padre Fabio.
La mia famiglia oggi
Dal matrimonio di Fabio e Marina è nato mio fratello Stefano nel 1987 e poi sono nato io nel 1994.
mio padre non lavora i campi, ma ha scelto di essere un muratore; mentre mia madre è casalinga e si occupa con amore di me e di mio fratello.
Le mie bisnonne, Rosina e Giuseppina, sono ancora vive e nel 2003 sono state intervistate dalla Prof.ssa Cecconi e dal Prof. Conte nei rispettivi poderi dove ancora vivono e hanno contribuito alla realizzazione del progetto di storia "L'identità culturale del territorio di Pontinia ieri e oggi" al quale la scuola media "Verga" ha lavorato del 2002 al 2005. Le loro memorie sono state ritenute di grande interesse dai nostri insegnanti, perchè entrambe hanno vissuto la storia dura dei primi coloni dell'agro pontino e le loro memorie hanno contribuito a ricostruire uno spaccato di storia locale. Le loro interviste sono state rielaborate e sono contenute nel volume Racconti della Memoria.
Simone Telloli
Simone Telloli